SOCIOLOGIA

Emilie Durkheim


Per poter dare spessore e rilevanza alla sociologia, prima di allora non ritenuta importante, Durkheim si concentrò molto sulle strutture sociali, il loro ruolo nella società e nel dimostrare l’influenza che queste esercitano sui singoli attori affinché la disciplina sociologica fosse stata validata e ottenesse un riconoscimento scientifico. Oggetto di studio della sociologia per Durkheim erano pertanto i “fatti sociali“, che per il sociologo francese “consistono in modi di agire, di pensare e di sentire esterni all’individuo, eppure dotati di un potere di coercizione in virtù del quale si impongono su lui. Con o senza il suo consenso“. Essi prevalgono i singoli econtemporaneamenteli attraversano proprio come se avessero una propria esistenza e una propria indipendenza.

SUICUDIO
Il suicidio infatti è un anche fenomeno sociale e proprio attraverso questo argomento ritenuto nel senso comune cosi “personale” e “psicologico”, Durkheim puntava a dimostrare l’importanza della sociologia dandone una spiegazione sociale. L’autore francese inizialmente confutò tutte le versioni del suo tempo riguardo le possibili cause extra-sociali del suicidio. Raccogliendo, elaborando, comparando i dati statistici sui suicidi fornitigli dalle autorità in diverse nazioni, giunge dopo vari tentativi alla rilevazione di una correlazione positiva con l’integrazione sociale. Sono l’integrazione sociale del singolo e la coesione interna della società i fattori sociali determinanti per il verificarsi dei suicidi. L’intuizione arrivò osservando come i praticanti della religione protestante fossero più inclini al suicidio proprio perché le caratteristiche peculiari del loro credo fornivano una minore integrazione e coesione sociale ai loro praticanti.
Nell’opera Durkheim distingue, sulla base dell’integrazione sociale, tre diversi tipi di suicidio.
Suicidio egoistico: è il suicidio descritto nel caso della religione protestante. Fa riferimento alla carenza di integrazione sociale. È particolarmente diffuso nelle società caratterizzate da alto grado di individualismo.
Suicidio altruistico: al contrario, si verifica con un eccesso di integrazione sociale. È tipico nel sacrifico in guerra di un individuo per la propria patria.
Suicidio anomico. Riguarda invece la condizione di “anomia”, Uno strano effetto che rileva Durkheiem riguarda il numero dei suicidi in aumento sia nei periodi di grande benessere che in quelli di depressione economica. Ciò secondo l’autore sarebbe da ricondurre all’assenza di norme e valori condivisi con cui la società tiene a sé i propri membri. È un’incapacità della società di garantire adesione ed integrazione ad un medesimo ordine agli individui che ne fanno parte e quindi di regolarne i bisogni e di dare senso alle loro esistenze.



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