PSICOLOGIA

LO SVILUPPO DI SÉ

 
LA DEFINIZIONE DEL SÉ
Lo sviluppo emotivo del bambino è possibile grazie all'integrazione delle dimensioni cognitive, percettive e motorie con il proprio sé.
il sé è quindi la totalità delle componenti psichiche individuali, che permettono di distinguere ciò che appartiene a se stessi e ciò che invece appartiene alla realtà esterna. Gli studi sullo sviluppo delle emozioni hanno portato diverse teorie.
 
TEORIA DELLA DIFFERENZIAZIONE DI BRIDGES
Secondo la teoria della psicologa canadese Katherine Bridges, i bambini al momento della nascita provano solamente una sorta di generica eccitazione, ossia di emozioni indifferenziate che si manifestano con movimenti disordinati e tramite il pianto. Solo in seguito le emozioni si differenziano.
 
L'APPROCCIO DIFFERENZIALE DI IZARD
Secondo la teoria di Carroll Izard, il bambino è fin dalla nascita in grado di provare interesse, gioia, disgusto e dispiacere. Queste emozioni svolgono una funzione adattativa e servono per interagire con l'ambiente e per segnalare il proprio disagio.
 
L'APPROCCIO FUNZIONALE
Secondo la teoria dell'approccio funzionale la funzione delle emozioni sarebbe quella di manifestare e soddisfare i bisogni fondamentali, favorendo il processo di adattamento.
 
LE EMOZIONI SOCIALI
Con il passare del tempo la gamma delle emozioni che il bambino può provare aumenta e grazie al raggiungimento della consapevolezza di sé il bambino ha la possibilità di sperimentare le prime emozioni sociali. Questa fase avviene durante il primo anno di vita, ossia quando iniziano ad affiorare imbarazzo, invidia e gelosia. Inoltre, nascono anche l'orgoglio, il senso di colpa e la vergogna, emozioni che hanno un valore valutativo.


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